Una persona che mi conosce bene sostiene che in me c’è una naturale propensione a fare il doppio della fatica per ottenere ciò che riesce in un attimo alle persone normali.
Nonostante abbia cercato in tutti i modi di convincerlo che non è così, oggi i fatti gli hanno dato pienamente ragione.
La cronaca: stasera riesco a trovare un'ora di tempo per fare un acquisto necessario per le attività didattiche della scuola: un televisore a tubo catodico, di quelli belli cicciotti. Tempo pessimo, un vento che oppone una resistenza impensabile anche all'automobile, un freddo artico. Scendo dall'auto e la portiera mi sfugge. La blocco con tutta la forza che ho: un centimetro ancora e avrei sfondato la portiera dell'auto a fianco. Corro verso il centro commerciale senza carrello perché realizzo che potrebbe servirmi solo se trovo il televisore.
Nel reparto vedo subito un bel 29 pollici: proprio quello che fa al caso nostro. Cerco un addetto alla vendita, ma caso vuole che un minuto prima egli sia andato in pausa e che essa duri 15 minuti.
Prima di decidere se è il caso di aspettarlo o meno, mi accerto, viste le dimensioni notevoli, se c'è qualcuno che mi può aiutare a caricare televisore e relativo involucro nell'auto. Sì, un addetto alla sicurezza si rende disponibile. Non ancora convinta che il televisore sia dotato di tutto ciò che serve a noi insegnanti, penso non sia il caso di andare a prendere il carrello e inganno il tempo facendo qualche piccolo acquisto.
Torno nel reparto e trovo la persona che stavo aspettando. Sulla base delle sue indicazioni decido che quel 29 pollici è proprio il televisore che stiamo cercando.
Vado quindi alla cassa per pagare i pochi articoli che ho in mano ed esco a prendere il carrello.
Appena fuori della porta mi chiedo se sono a Mestre o nella galleria del vento. Vengo quasi sollevata, ma riesco a raggiungere l'auto: altro sforzo titanico per evitare che la portiera mi sfugga, quindi butto la borsa della spesa e vado verso i carrelli. Cerco qualche moneta, ma quelle che avevo mi erano servite per la spesa, quindi prendo una banconota e rientro per farmela cambiare. Altra uscita, altro rischio di volare via. Mi libero anche della mia borsa che è un potenziale proiettile, prendo il carrello e zigzagando vistosamente ritorno nel centro commerciale.
Arrivo al reparto: il televisore è imballato e sta lì, sul pavimento, pronto per essere caricato. Guardandolo mi rendo conto che sarà un problema sistemarlo nel carrello. Chiedo aiuto: arriva una prima persona e insieme cerchiamo di sollevare lo scatolone, ma appena lo appoggiamo sul carrello, questo si anima di vita propria e schizza in mezzo agli scaffali. Chiediamo aiuto ad un'altra persona affinché lo blocchi: qualche minuto di manovre di tutti i tipi finché realizziamo che quel carrello non è assolutamente adatto al trasporto del televisore. L'addetto alla vendita mi consiglia di cambiarlo e mi indica dove posso ritirare quello che serve appositamente ai grandi volumi, peraltro mai visto in quel centro commerciale.
Riporto il carrello al suo posto, ovviamente sempre fuori e sempre vento a 100 Km/h, e ritorno vicino al reparto tv a ritirare quello speciale. Scopro che non posso usare una moneta per utilizzarlo, c'è una fessura troppo stretta: chiedo cosa ci devo infilare e mi viene spiegato che è necessario che mi munisca di un documento, che lo presenti all'addetto alla sicurezza in modo da ricevere in cambio una tesserina plastificata, quella stessa che sbloccherà il nuovo carrello.
Tutto facile, ma.. ma il documento dov'è? Nel portafoglio, meglio ancora, nella borsa che è in auto. Altra corsa fuori, ho perso il conto ormai, ennesima svolazzata, prendo il documento, a seguire la tesserina, il carrello, e, finalmente il televisore.
Pago, arriva l'addetto alla sicurezza che mi accompagna all'ascensore, quindi si pone dietro al carrello e mi aiuta a spingerlo. Arriviamo senza problemi alla porta: appena fuori, altro colpo di vento, il carrello gli sfugge e uno spigolo mi colpisce dritto dritto alla caviglia. Trattengo per pudore un urlo sovrumano e asciugo senza farmi notare le lacrime che non riesco a frenare. Mi chiede preoccupato se mi sono fatta male, ma in un attimo divento l'Anna Magnani di turno. Recitazione impeccabile, sorriso rassicurante e voce ferma e sicura: dentro di me uno snocciolare di tutte le parolacce che conosco e che non sono capace di pronunciare.
In qualche modo riusciamo a caricare il televisore, riporto zoppicando il carrello, ritiro il documento, esco, salgo in auto e fine dell'avventura.
Ovviamente non ho assolutamente preso in considerazione l'idea di portare dentro casa il televisore: in auto è e in auto resta. Mal che vada domattina aggiornerò il blog con una funesta notizia.
7 commenti:
Strano che non piovesse e tu non fossi scivolata in una pozzanghera... :-D
Sei il mio eroe! :-*
mi aspettavo da un momento all'altro che qualcuno fuggisse con il tuo televisore, per non dire altro!!!l'hai trovato questa mattina? ci hai lasciato con un finale a suspense!! si scrive così?
Televisore ritrovato! E' arrivato a scuola intatto; il mio collega ed io l'abbiamo portato a braccia dentro la scuola, sollevato sullo scaffale, un metro e rotti da terra, e posizionato.
Sarò anche tutta a pezzettini, ma funziona e questo mi basta.
Spero solo di essere in pensione quando dovrà essere sostituito questo ;-)
E' una cronaca scritta così bene che mi sono immedesimata ed ho vissuto tutte le avventurose vicende ma....ridendo sotto i baffi!! E' godibilissima!!!! Franca Maria
[quote]Una persona che mi conosce bene sostiene che in me c’è una naturale propensione a fare il doppio della fatica per ottenere ciò che riesce in un attimo alle persone normali.
Nonostante abbia cercato in tutti i modi di convincerlo che non è così, oggi i fatti gli hanno dato pienamente ragione.[/quote]
Ti conosce infatti benissimo! E concordo pienamente con questa persona. LOOLLLL
Perchè non hai scelto un altro giorno? In un anno ce ne sono 365, quest'anno 366...
Nel caso non fosse stato proprio possibile, perchè non ti sei fatta recapitare il pacco a scuola?
...ma tanto lo so...non ti saresti così divertita ehehehe
hai tralasciato la parte in cui ti sei dovuta mattere il ghiaccio alla caviglia! dai, facci un resoconto dettagliato dei commenti di tua madre!!
il sergente, che ha detto il sergente?
ps: ma almeno l'addetto alla sicurezza ti ha chiesto il numero di telefono per poi importunarti tutta la notte con sms osceni?
Mia madre l'ha saputo, e per puro caso, solo ieri sera. Me ne guardo bene dal sentir girare il coltello nella piaga ;-)
L'addetto alla sicurezza si è astenuto, dopo la spigolata, dall'aggiungere altre parole alle scuse.. in altri tempi però, forse non sarebbe mancata anche questa richiesta per completare l'opera :-D
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